La malattia
Lo pneumococco è un batterio molto diffuso: si trova nel tratto superiore di naso e gola di circa il 70% di adulti e bambini e nella maggior parte dei casi non dà disturbo, quindi la maggior parte delle persone non è consapevole di essere un portatore sano. La trasmissione del batterio avviene per via orale. Il batterio può generare disturbi di media entità come sinusiti, bronchiti, otiti ma in alcuni casi la malattia si può manifestare in forme gravi di infezione tali da provocare polmonite, batteriemia e meningite. I soggetti maggiormente esposti al rischio di sviluppare un’infezione grave sono i bambini in particolare nei primi 2 anni di vita e le persone anziane. Sono esposti a rischio anche le persone affette da patologie che deprimono il sistema immunitario.
Il vaccino
Esistono 2 tipi di vaccino antipneumococco: il polisaccarico 23-valente, che può essere iniettato solo agli adulti e ai bambini con più di 2 anni e il vaccino coniugato 13-valente (PVC13) che protegge i bambini dai 13 ceppi potatori delle infezioni più gravi. Il vaccino PVC13 è inattivato, cioè ottenuto da frammenti del batterio e coniugato, cioè associato a una proteina che ne aumenta l’effetto. Il vaccino PVC13 si somministra per via iniettiva nei neonati in 3 dosi a 3, 5, 11-13 mesi di vita, nei bambini tra i 12 e i 23 mesi si somministrano 2 dosi con un intervallo di 2 mesi tra la prima e la seconda , nei bambini tra i 2 e i 5 anni 1 singola dose. Il vaccino è raccomandato anche agli adulti che sono affetti da cardiopatie o polmonari croniche, diabete, insufficienza renale, malattie del sangue, difetti nelle difese immunitarie, neoplasie o che hanno subito trapianti.
Effetti collaterali
Possono presentarsi reazioni avverse di modesta entità come: sonnolenza, temporanea perdita di appetito, arrossamento nella zona dell’iniezione. Nei bambini è possibile la comparsa di febbre moderata, mentre in casi più rari (1 su 20) febbre più alta.
Chi è esonerato dalla vaccinazione
Non devono essere vaccinati i soggetti che hanno avuto una grave reazione allergica a una dose precedente del vaccino, a una qualsiasi componente dello stesso o ai vaccini contenenti anatossina difterica. In ogni caso se si è affetti da qualche allergia, prima di effettuare il vaccino, è necessario avvertire il medico.
Fonti: Le Vaccinazioni nell’Infanzia e nell’Adolescenza (Servizio Sanitario Emilia Romagna), VaccinarSì (Ministero della Salute).